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L'orchestra jazz di Massimo Nunzi ed un gruppo di esperti ballerini si esibiranno, il 18 febbraio in un'esperienza straordinaria di musica e dance
L'evento, inserito nel contesto del festival "Eur Culture", sarà un vero e proprio esperimento di condivisione. Il direttore d'orchestra, Massimo Nunzi, promette un viaggio attraverso la storia e gli sviluppi più attuali della musica jazz, portando il pubblico nelle atmosfere fumose del Cotton Club di New York e nelle epoche d'oro dello Swing.
Il concerto del 18 febbraio esplorerà le radici del ritmo, guidando gli spettatori attraverso le musiche popolari dell'Ottocento fino agli anni '30. L'obiettivo è coinvolgere attivamente il pubblico, immergendolo nella storia e nelle tecniche dell'orchestra jazz. Un'occasione unica per ballare al ritmo di Duke Ellington e Benny Goodman, vivendo l'energia travolgente del jazz.
Il secondo appuntamento, "La follia dello swing", previsto per il 7 aprile, promette di condurre il pubblico in una delle epoche più affascinanti della musica moderna. Con la coreografa Karen Fantasia e il supporto della storica della danza jazz Bunny Donowitz, la serata si preannuncia come un'esperienza indimenticabile di passato e presente fusi in uno spettacolo coinvolgente.
Gli spettacoli, prodotti da Musika - Music Roma Expo, invitano gli appassionati a partecipare attivamente, consigliando un abbigliamento comodo e scarpe adatte per ballare.
Sarà un'occasione imperdibile per lasciarsi trasportare dalla magia del jazz e vivere un momento di condivisione e divertimento nella suggestiva cornice della Nuvola dell'Eur.
Ludovica Hesselink
Il direttore musicale della Fondazione Capitolina, Michele Mariotti, è tornato sul podio per il suo secondo concerto sinfonico della stagione al Teatro dell'Opera di Roma. Dopo il successo di febbraio con lo Stabat Mater di Pergolesi e la suite dal Pulcinella di Stravinskij, Mariotti ha diretto per la prima volta la Cantata Aleksandr Nevskij di Sergej Prokof'ev, accompagnata dalla proiezione del film omonimo di Sergej Ėjzenštejn, la cui colonna sonora fu composta dallo stesso Prokof'ev nel 1938.
Si tratta della "vetrina teatrale" 2024-2025 costituita da spettacoli all'insegna del "nuovo" senza però tralasciare i classici che vengono rivisitati alla luce del momento storico che la società italiana attraversa
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